Nascondeva una pistola in una culla, in camera da letto, completa di caricatore con 11 cartucce. È la scoperta fatta dalla Squadra Mobile di Foggia in casa del figlio di Matteo Anastasio, il 42enne ucciso a San Severo, lo scorso 12 luglio, durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio.
L’uomo è stato arrestato in flagranza, a seguito di una perquisizione domiciliare eseguita dagli agenti nell’ambito di una serie di controlli finalizzati al contrasto della criminalità organizzata. È accusato di detenzione di arma da fuoco clandestina.
La pistola, calibro 7,65, era stata occultata sotto il materassino della culla assieme ad uno sfollagente telescopico, un giubbotto antiproiettile ed un inibitore di frequenze.
L’arma, sottoposta a sequestro, verrà adesso analizzata per verificare se sia stata utilizzata in recenti agguati, come quelli che, nei mesi scorsi, hanno insanguinato le strade di San Severo.
In primis l’omicidio di Matteo Anastasio, padre dell’arrestato, freddato mentre si trovava in sella ad uno scooter in compagnia della moglie e del nipote di 6 anni, che rimase gravemente ferito.
L’agguato, messo a segno dopo la mezzanotte, tra le centinaia di persone scese in strada per festeggiare la vittoria della Nazionale, venne anche ripreso, in parte, con un telefonino.
Un fatto di sangue legato, secondo gli inquirenti, ad un altro omicidio, avvenuto circa un mese dopo: quello di Luigi Bonaventura, pregiudicato di 32 anni, ucciso a colpi di pistola davanti ad un autolavaggio.
A distanza di pochi giorni dall’agguato mortale, lo scorso 23 agosto, gli agenti della Squadra Mobile arrestarono il fratello di Bonaventura, sorpreso ad applicare una targa contraffatta su un’auto rubata. Non è escluso, sempre secondo gli inquirenti, che la vettura potesse essere utilizzata per una nuova azione criminale.