Forniva illecitamente a migliaia di utenti non abbonati la visione dei canali Sky, violando le norme a contrasto della pirateria. L’uomo denunciato è un 45enne con precedenti di polizia che a Canosa di Puglia aveva realizzato una vera e propria centrale da cui, usando cinque computer ad alte prestazioni, 33 decoder e 12 encoder abbinati a un componente elettronico digitale per la codificazione del segnale criptato, trasmetteva i contenuti dei canali Sky.
L’operazione di questa mattina della Guardia di Finanza del comando provinciale di Barletta. L’operazione cosiddetta ‘anti pezzotto’, dal nome di una inchiesta della procura di Napoli, è nata dai controlli che i finanzieri hanno condotto contro la pirateria audiovisiva. Il 45enne dovrà rispondere ora di violazione alla normativa sul diritto d’autore e rischia una condanna fino a tre anni di carcere. Secondo le indagini avrebbe fatto versare ai clienti una somma mensile pari a 20 euro e richiesto 100 euro a chi usufruiva del servizio pirata per l’installazione delle strumentazioni utili alla ricezione del segnale per Smart Tv o Pc. I codici di abbonamento trovati dai finanzieri sono migliaia e sono in corso accertamenti per quantificare il numero effettivo degli abbonati pirata che versavano soldi ricaricando carte prepagate: ora rischiano sanzioni fino a 5mila euro.
Le indagini consentiranno di definire il danno economico apportato non solo al gruppo coinvolto nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Trani, ma anche a chi è titolare di un abbonamento legale e che a causa della pirateria è costretto a fronteggiare aumenti di costo. Da chiarire se la strumentazione sistemata nel locale che si trova a ridosso del centro cittadino di Canosa sia stata regolarmente acquistata o sia provento di furto, e l’entità delle entrate incassate in modo illecito dal 45enne.