C’era chi aveva mentito sulla residenza italiana, chi non aveva dichiarato di svolgere un’attività lavorativa (anche in nero), o anche chi era stato detenuto e non poteva usufruire del sussidio. Fa ancora parlare di sé il reddito di cittadinanza, nonostante la misura sia stata abolita a gennaio 2024 dopo l’introduzione avvenuta nel 2019. Sono 63 i furbetti scoperti della Guardia di Finanza nel Foggiano, a seguito di controlli svolti nei mesi scorsi, in svariati comuni della capitanata. Queste persone avrebbero usufruito illecitamente di una somma complessiva pari a 691mila euro. I controlli delle Fiamme Gialle hanno coinvolto i comuni di San Severo, Vieste, San Nicandro Garganico e Torre Fantine. Oltre a chi aveva omesso lavoro, stato detentivo o mentito sulla residenza in Italia, c’era anche chi non aveva dichiarato correttamente la composizione del proprio nucleo familiare. In una circostanza, in un comune del Gargano, un intero nucleo familiare avrebbe presentato istanze per ottenere il reddito di cittadinanza allegando una dichiarazione sostitutiva senza indicare l’esatta composizione del nucleo, riscuotendo così illecitamente una somma totale di 21.400 euro. Tutti i percettori “furbetti” del sussidio sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Foggia e, contestualmente, segnalati alla Direzione Provinciale INPS per la sospensione delle erogazioni.
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