Ad ottobre dello scorso anno è stato condannato a 20 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso e traffico illecito di sostanze stupefacenti, sentenza non ancora definitiva ma che sta scontando nella casa circondariale di Rovigo. I carabinieri nella giornata odierna hanno eseguito, invece, un decreto di sequestro beni per un valore complessivo superiore a 1,5 milioni di euro nei confronti di Salvatore Buscemi considerato a capo dell’omonimo clan di Valenzano.
Secondo l’impostazione accusatoria della DDA di Bari accolta dal giudice dalla sezione misure di prevenzione del tribunale del capoluogo, a partire almeno dal 2015, l’uomo avrebbe reinvestito i proventi illeciti derivanti dalle attività criminali in beni immobili e strumenti finanziari, anche tramite l’interposizione fittizia di alcuni familiari. Il patrimonio sequestrato comprende quattro appartamenti e tre rimesse tra Valenzano e Adelfia, oltre a quattro polizze assicurative per un valore complessivo di oltre 250 mila euro. Le indagini patrimoniali, condotte dalla sezione specializzata del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Bari, hanno ricostruito nel dettaglio la carriera criminale del soggetto e gli introiti dell’intero nucleo familiare, delineando – secondo il tribunale – un quadro indiziario solido circa l’illecita provenienza delle ricchezze accumulate nell’ultimo decennio.
A suo carico, infatti, ci sono anche reati spia come estorsioni, usura e detenzione di armi. Il nome dell’uomo era già balzato agli onori delle cronache quando nel 2016 lui e la sua famiglia sponsorizzarono una mongolfiera fatta volare durante la festa patronale di San Rocco a Valenzano. Un fatto questo che destò particolare clamore per il suo significato e diede il via ad un controllo che portò anche allo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose.