Cronaca

Tentano il sequestro lampo di un notaio, 4 arresti: due gli andriesi di cui uno già ai domiciliari

Avevano progettato da tempo il sequestro lampo di un notaio e, dopo un primo tentativo fallito il 12 novembre scorso, a Bari, ci hanno riprovato il 10 dicembre, ma questa volta a tenderli una trappola c’era la Polizia. Sono state arrestate quattro persone, tre uomini ed una donna, due di Andria ed due di Bari, con le accuse di tentata rapina aggravata, in concorso, ai danni di un notaio di Lavello. I fatti risalgono a fine 2022, quando gli indagati hanno preso di mira il professionista lucano con l’obiettivo, secondo le accuse, di sequestrarlo e poi chiedere un riscatto per la sua liberazione. Il piano degli arrestati era stato elaborato da tempo. Avevano studiato ogni mossa del notaio quando giungeva da Lavello nel capoluogo pugliese per lavoro, ogni spostamento in auto e le sue abitudini, attraverso osservazioni e pedinamenti. Ciascuno di loro aveva un compito ben preciso. Il primo tentativo di sequestro è avvenuto il 12 novembre, intento fallito perché il notaio quel giorno cambiò il proprio tragitto. Nel secondo tentativo, il 10 dicembre, il sequestro è quasi riuscito agli indagati, ma sulle loro tracce c’era già la Polizia di Stato che ha impedito loro di commettere il fatto.

I due baresi sono marito e moglie, Luca Papapicco 44 anni e Anna Perinelli 42enne. Dei due andriesi arrestati (Riccardo Acquaviva, 40 anni e Giuseppe Fratepietro di 41enne) uno era detenuto agli arresti domiciliari nella propria abitazione di Andria. Secondo gli inquirenti l’ennesima prova della centralità del paese federiciano nell’organizzazione dei cosiddetti sequestri lampo a imprenditori e professionisti sul territorio del nord barese. Il 26 gennaio scorso, proprio tra Andria e Barletta, sono state arrestate in una operazione analoga: cinque andriesi e due barlettani, sempre per un tentativo di sequestro lampo ai danni di un imprenditore di Barletta. A fine 2021, invece, il colpo riuscì ad Andria, con il sequestro del figlio di un noto e facoltoso imprenditore. In cambio i malviventi chiesero diverse centinaia di migliaia di euro. I quattro arrestati sono finiti tutti in carcere. Secondo il gip del Tribunale di Bari gli indagati possiedono tutti una spiccata capacità criminale. Durante i loro movimenti cercavano sempre di evitare telecamere di video sorveglianza e nascondendo i propri nomi sui rispettivi citofoni di casa.

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