Una recrudescenza della criminalità che, a questo punto, spaventa davvero sul territorio del nord barese. Paura sulle strade dove agirebbe una o più bande organizzate per i cosiddetti “sequestri lampo” con una tecnica simile a quella utilizzata per la rapine dei Tir. Ma i soggetti del sequestro, questa volta, sono imprenditori a cui si richiede un riscatto per consentirgli di tornare sani e salvi a casa. Una situazione che nelle ultime settimane si è già ripetuta in almeno tre occasioni sul territorio andriese. L’ultima in ordine di tempo qualche giorno fa tra Andria e Bisceglie ma, fortunatamente, non andata a buon fine grazie alla prontezza dell’imprenditore fuggito al tentativo di sequestro. Su questi episodi sono attive, ormai da tempo, le forze dell’ordine territoriali che stanno rapidamente stringendo il cerchio sui presunti autori. Gli inquirenti sono al lavoro in particolare sui movimenti, le immagini di videosorveglianza e tutti gli elementi necessari per individuare i responsabili.
Il problema però è senza dubbio il ritorno di un fenomeno che pareva abbandonato ormai da tempo dalla criminalità locale e che crea non poche tensioni sociali. Un fenomeno a cui, tuttavia, si sommano tante altre criticità come ampiamente raccontato in questi giorni nel territorio del nord barese. Un fenomeno che già tra il 2012 ed il 2013 aveva allarmato la città di Andria con almeno due sequestri lampo, finiti tra le cronache dell’epoca, effettuati a danno di due imprenditori uno del settore tessile ed uno del settore ristorazione.
Una criminalità, dunque, che si riorganizza e cerca liquidità per le proprie attività delittuose. Una criminalità che per esser contrastata, ha più volte spiegato anche il Procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti, deve essere combattuta con l’implementazione degli organici dei nuovi comandi provinciali ancora abbondantemente sotto organico. Una criminalità in una terra, cosiddetta di mezzo tra il barese ed il foggiano, in cui imperversano però gruppi organizzati pronti anche ad azioni estreme come quella dei “sequestri lampo”.