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Cronaca

Ucciso tra decine di giovani: le telecamere immortalano gli ultimi istanti di Lasala faccia a faccia con i suoi aggressori

É il momento immortalato dalle telecamere in cui Claudio Lasala si trova faccia a faccia con i suoi aggressori in un locale del centro storico di Barletta. Sta festeggiando con i suoi amici il superamento delle prime prove per il concorso da finanziere quando nasce un litigio per il suo rifiuto di pagare un cocktail. Volano calci e schiaffi tra Lasala e il 20enne Michele Dibenedetto, la discussione prosegue all’esterno del locale ed è qui che entra in gioco il 18enne Ilyas Abid. Che prima raccoglie un coltello dal bancone del bar e poi raggiunge l’amico per dargli man forte. Lasala viene colpito all’addome con modalità che dalla Procura di Trani definiscono professionali e spregiudicate. Il 24enne ferito rassicura un amico arrivato in suo soccorso dicendo di non essersi fatto nulla e di stare bene. Non può immaginare che di lì a poche ore, la sua vita si concluderà all’ospedale Dimiccoli di Barletta dove viene trasportato in condizioni disperate. I due giovani aggressori sono stati rapidamente individuati e ora si trovano nel carcere di Trani. Ma le indagini della Procura non si sono concluse. Resta da chiarire cosa sia accaduto dopo il ferimento mortale e il tentativo di mettersi in salvo di Lasala, che secondo una prima ricostruzione sarebbe stato nuovamente raggiunto e percosso da Abid e Dibenedetto. Tra i conoscenti della vittima, è emersa l’ipotesi che tra Lasala e i suoi aggressori ci fossero vecchie ruggini per contrasti sempre legati a futili motivi. Una voce al momento non confermata dai carabinieri. Dibenedetto si è presentato spontaneamente in caserma confessando di aver preso parte alla collutazione ma anche la sua estraneità all’omicidio, scaricando ogni colpa sul 18enne che era con lui. Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, però, sarebbe stato proprio Dibenedetto ad incitare l’amico a colpire mortalmente Lasala. Rimane lo sconcerto per un omicidio consumato tra decine di ragazzi che quella notte affollavano piazza Castello. Nessuno si è mosso per aiutare Lasala e per impedire il tragico epilogo di quella rissa. Poche e molto scarne le testimonianze raccolte dagli inquirenti. Dalla stessa Procura parlano di un delitto avvenuto in un contesto omertoso nel quale la paura di subire ritorsioni non ha certamente favorito le indagini. Dibenedetto e Adib, benché giovanissimi, hanno precedenti alle spalle per spaccio di stupefacenti e sono considerati vicini ad uno dei più temuti sodalizi mafiosi del territorio. I funerali di Lasala si terranno una volta terminata l’autopsia. Per quel giorno, il Comune di Barletta ha proclamato il lutto cittadino

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