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Politica

Da otto mesi calato il silenzio sulle sorti dei lavori sulla SP2 nel tratto di Canosa di Puglia appaltati undici anni fa: ora nuove voragini e pericoli

Da otto mesi è calato un silenzio che non lascia trasparire nulla di buono. Ma nel frattempo la situazione peggiora di giorno in giorno ed i pericoli aumentano. Torniamo a parlare della Strada Provinciale 2 nel tratto che cinge Canosa di Puglia. Un tratto particolarmente pericoloso e che ha spinto nel corso del tempo la città canosina tra le città con più incidentalità mortale della Puglia. Una maglia nera che è in gran parte dovuta proprio a quel tratto così pericoloso per cui la Provincia BAT, ormai undici anni fa, aveva espletato una gara d’appalto con un progetto esecutivo di opere di sistemazione approvato nel 2018. Poi nel 2019 l’inizio dei lavori che specialmente nel primo tratto dove ci sono i curvoni più pericolosi, ha visto avviare le opere con la realizzazione di un tracciato alternativo nei primi chilometri. Entro il 2021 dovevano già esser terminati i lavori ma ad oggi il cantiere è fermo da diversi anni. Lo scorso anno in concomitanza con diversi incidenti mortali si ricominciò a parlare di queste opere con alcuni interventi in emergenza messi in campo dalla Provincia BAT per un totale di circa 500mila euro. Ma da allora, da esattamente otto mesi, la situazione è rimasta identica. Ai curvoni si è aggiunto l’ulteriore disastro dell’asfalto con buche profonde aperte sulla carreggiata e l’assoluta mancanza di segnaletica verticale ed orizzontale. Il Sindaco di Canosa Vito Malcangio ha chiesto formalmente ieri un incontro indifferibile alla Provincia BAT.

Una storia che ora è ferma ad una variante ed a problemi burocratici tra l’ente e la ditta appaltatrice con la supervisione della Regione Puglia. Quel primo stralcio era stato finanziato nel 2014 con circa 6 milioni di euro totalmente insufficienti oggi, dopo undici anni, a completare le opere. Ma la variante in diminuzione su cui si stava lavorando a giugno scorso doveva servire proprio a sbloccare le opere. Una situazione che invece non ha prodotto, almeno fino ad ora, i risultati sperati con l’aggravio, come detto, dell’usura totale del manto stradale.

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