Stop alla candidatura di Alessandro Cataldo al consiglio comunale di Triggiano. L’altolà arriva dalle segreterie regionali e provinciali di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati, dopo l’annuncio dell’ex leader del movimento politico “Sud al Centro” di voler partecipare alle prossime elezioni amministrative, in programma a maggio, a sostegno di Onofrio D’Alesio sindaco.
Una candidatura definita “inopportuna” dal centrodestra, in riferimento alla figura di Cataldo, per il quale nei giorni scorsi la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio, assieme alla moglie, l’ex assessore regionale Anita Maurodinoia, e ad altre 16 persone, coinvolte in un’inchiesta per corruzione elettorale.
Secondo l’accusa, due diverse associazioni a delinquere avrebbero alterato l’esito delle elezioni comunali di Grumo Appula e della Regione Puglia (nel 2020), e del comune di Triggiano (nel 2021).
A capo delle due organizzazioni, ci sarebbe stato proprio Cataldo, al centro di un sistema che avrebbe procacciato voti a pagamento nelle diverse tornate elettorali.
La moglie, Anita Maurodinoia, venne eletta prima nel consiglio comunale di Bari, nel 2019, con oltre 6mila voti. Poi, l’anno successivo, al consiglio della Regione Puglia, ottenendo quasi 20mila preferenze.
Dopo l’arresto di Cataldo e di altri indagati, nell’aprile scorso, la donna si era dimessa dall’incarico di assessore regionale e dal Partito Democratico.