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PoliticaPRIMOPIANO

Ira della sindaca Giovanna Bruno contro i suoi: mancano i numeri, il consiglio comunale di Andria non può approvare il PUMS

La maggioranza non rientra più in aula e così si è chiuso il consiglio comunale di Andria di ieri: le voci di dentro raccontano di una sindaca Giovanna Bruno molto risentita dopo che sono venuti meno i numeri per proseguire la riunione consiliare e soprattutto perchè è saltata l’approvazione del piano urbano della mobilità sostenibile. Dopo aver discusso due variazioni di bilancio, infatti, e su cui le opposizioni hanno potuto attaccare la maggioranza colpevole di aver utilizzato fondi impropri per finanziare, ad esempio, i servizi di postalizzazione delle cartelle TARI, già si respirava aria di tensione quando è stata chiesta la votazione sulla terza variazione di bilancio: una richiesta urgente per l’affidamento di un progetto di efficientamento energetico che scade il 31 dicembre. Il consiglio ha poi concesso la possibilità ad una rappresentante dei residenti di via scipione l’africano che da tempo chiedono verificare i permessi che ha portato all’installazione di una grande antenna di telefonia mobile nel loro quartiere e con questo obiettivo hanno proposto ricorso al TAR di Bari.

Ma il punto centrale della riunione di ieri era proprio il cosiddetto PUMS. In quel momento la maggioranza aveva solo 15 consiglieri presenti in aula e contava sulla non belligeranza dei due fratelli coratella dei 5 stelle. Ma quando è arrivato il consigliere Di Lorenzo, Michele Coratella ha lasciato l’aula. Solo dopo un po’ ha lasciato l’aula anche Vincenzo Coratella. È lì che le opposizioni, quelle belligeranti, hanno deciso di uscire. Così al momento dell’approvazione del punto non c’erano più i numeri: il PUMS non è stato approvato e i 15 minuti di sospensione proposti dal presidente del consiglio Vurchio hanno prodotto una riunione infuocata della maggioranza con la sindaca in evidente difficoltà e molto risentita con gli assenti più o meno giustificati. E persino con i coratella: il rapporto con loro non decolla e le prove di matrimonio sono ancora una volta finite male a causa della incapacità della sindaca di trovare uno spazio utile per farli entrare nella già affamata maggioranza. Dopo la sospesnsione le opposizioni sono rientrate in aula per discutere gli ordini del giorno ma la maggioranza non c’era più. E allora tutti a casa

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