Il suono di tromba a dare il via alla tradizionale processione notturna della Madonna Addolorata a Trani. Ore 3, uscita del simulacro dalla Chiesa di Santa Teresa ed un percorso lunghissimo con soste in molte chiese della città dal centro alla periferia alla ricerca di suo figlio. Il dolore di una mamma rivissuto attraverso i piedi scalzi dei quattro portatori dell’Arciconfraternita dell’Addolorata, antichissima organizzazione che dal ‘700 racconta tradizioni importanti per una comunità che si stringe alla sua statua della Madonna dei Sette Dolori. Prima tappa del lungo viaggio, terminato quando il sole è ormai alto, è stata la Cattedrale di Trani poi il passaggio, tra le tante Chiese, anche dal carcere femminile dove sosta all’interno per diversi importanti minuti.
Un culto che affonda le radici nella tradizione di fede e popolo così come a Bisceglie l’incontro tra Maria ed il suo figlio ormai in pellegrinaggio verso la croce e quindi la morte. Un tragitto lunghissimo, molto lento organizzato dalle due arciconfraternite di San Giuseppe e dell’Addolorata per arrivare a pochi ma intensi minuti di incontro. Due sguardi che si incrociano, quasi un bacio tra le due statue i cui portatori fanno di tutto per avvicinare il più possibile. Quegli interminabili minuti rappresentano l’ultimo saluto di una mamma a suo figlio condannato a morte ma anche a salvare l’intera umanità. E’ il mistero della Chiesa Cattolica rivissuto in un anno davvero particolare per Bisceglie, che ha pianto recentemente due vittime di un drammatico incidente stradale, e per la cristianità tutta con il Giubileo della Speranza.
Ma tra i riti pugliesi di più grande tradizione c’è senza dubbio quello di Taranto. Al pomeriggio del Giovedì Santo, infatti, le porte del Carmine si sono aperte per l’uscita della prima posta delle 72 in cui i confratelli si muovono in pellegrinaggio tra gli Altari della Reposizione della città vecchia e del borgo. L’incedere è quello lento e dondolante tipico delle processioni tarantine e che quest’anno ha visto una particolarità di grande effetto e suggestione: il passaggio, eccezionale, sulla nave scuola Amerigo Vespucci ormeggiata davanti al Castello aragonese. Una vera magia che ha accolto il suggestivo pellegrinaggio ed il santo sepolcro.