Migliaia i fedeli tranesi che questa notte, dopo due anni di lontananza, sono tornati ad animare le vie della città al seguito della sentita processione dell’Addolorata. Il culto della Madonna dei “Sette Dolori” è antichissimo e si perde nel tempo sino al XIII secolo. Un momento di fede e preghiera in cui la città accompagna il sacro legno dell’effige della Vergine a partire dalla Chiesa di Santa Teresa in pellegrinaggio verso molte delle Chiese della città ed in luoghi simbolo della comunità. Luoghi come per esempio il carcere femminile dove all’alba la statua ha avuto accesso per permettere un momento di preghiera con le detenute. Simboli di speranza che sono tornati ad animare la città dopo due anni pieni di pandemia. Il transito e la preghiera davanti alla Cattedrale, al momento chiusa per lavori di restauro, in una atmosfera di sacralità e comunione.
Del culto della Madonna Addolorata o dei Sette Dolori a Trani le prime attestazioni risalgono, come detto, già al XIII secolo. In S. Giovanni Lionelli, infatti, una stanzetta ha incise sull’architrave dell’ingresso le seguenti parole: “Gemitus Matris tuae obliviscaris” (Non dimenticare il pianto di tua madre). Quella stanzetta fu il luogo dove gli antichi cittadini tranesi praticarono il primitivo culto alla Madonna dei Sette Dolori. Inoltre tre vicoletti a Trani sono intitolati alla Madonna dei Setti Dolori per perpetrare la memoria dei dolori della Madonna per la passione di Cristo.
La presenza della stanza in quel luogo fa presupporre che i devoti si riunissero periodicamente per onorare la Vergine, trasmettendo il culto di generazione in generazione. Nel XVII secolo, poi, i devoti si organizzarono sotto forma di “societas” e iniziò la diffusione delle prime statue raffiguranti la Vergine Addolorata. Nel 1727 la festa della Madonna dei Sette dolori fu resa obbligatoria e il culto è giunto sino ai nostri giorni. Un culto che anche in forme diverse in questi due anni, ha superato anche l’aspra pandemia da Covid-19. Stanotte però c’era tanta voglia di tornare ad una nuova normalità accompagnando la sacra effige per le vie della città con mascherine e servizio d’ordine attento affinchè tutto si svolgesse nel rispetto delle normative vigenti.