Svuotavano tir o furgoni fermi nelle stazioni di servizio autostradali ma avevano espanso la loro attività criminosa anche ai furti di autovetture ed al successivo riciclaggio. E’ stata sgominata questa mattina una banda formata da andriesi e cerignolani grazie all’attività di indagine, la prima più importante, per la Polizia Stradale della sezione BAT con il coordinamento della Procura della Repubblica di Trani. Otto andriesi, il braccio operativo e la mente del sodalizio criminale e tutti finiti in carcere ma anche quattro cerignolani, ai domiciliari, che lavoravano in una fase successiva e cioè quella della vendita dopo la cannibalizzazione dei mezzi rubati o della refurtiva dai tir. Soggetti tutti noti alle forze dell’ordine per reati specifici e ben organizzati con ruoli ben ripartiti tra i sodali e che si muoveva con facilità grazie ad una minuziosa conoscenza del territorio. Un gruppo senza scrupoli se si considera che sono ritenuti responsabili anche del furto avvenuto a maggio dello scorso anno del Fiat Ducato dell’associazione Oltre Sport di Trani, furgone già pronto per la partenza verso Jesolo per i campionati nazionali di powerchair football. Un furto che destò grande clamore e sdegno mediatico sino al ritrovamento avvenuto un paio di giorni dopo. Un gruppo senza scrupoli sulle cui tracce si era già messa la Polizia Stradale ad inizio 2021 quando furono diversi i furti ed anche alcune rapine, ai danni di autotrasportatori in sosta notturna nelle aree di servizio “Dolmen” e “Canne della Battaglia” entrambe nel territorio della BAT. La tecnica era sempre la stessa: il “taglio telo” per verificare il contenuto di un tir e poi l’eventuale azione per svuotarlo con autisti ignari durante la sosta. Se c’era una reazione, tuttavia, si passava alle maniere forti con armi in pugno e minacce trasformando il furto in rapina. Il sodalizio si era spinto anche fuori regione arrivando ad operare in Abruzzo e Molise. Ma la svolta nelle indagini avviene ad aprile dello stesso anno 2021 quando la Polizia Stradale di Bari Sud mise in fuga i malviventi e recuperò un furgone parzialmente carico. Da quel momento la banda si è spostata soprattutto sulle strade secondarie, evitando le Autostrade, e sul furto di auto e furgoni che venivano cannibalizzate prima di esser trasportate, a pezzi, a Cerignola da cui venivano poi vendute sia attraverso una intensa rete di riciclaggio ma anche attraverso il web. La rivendita avveniva anche all’estero ed in particolare in Polonia e Bulgaria. Una ventina gli episodi documentati grazie al meticoloso lavoro d’indagine della Polizia Stradale della Questura BAT che hanno anche fatto luce sul modus operandi della successiva rivendita. Tra i quattro cerignolani arrestati, infatti, ci sono due operai addetti materialmente al trasporto dei veicoli, il proprietario di un autodemolitore ed un legale rappresentante di una società cooperativa che è risultata intestataria di oltre 200 veicoli tra cui anche due vetture utilizzate per il trasporto del materiale cannibalizzato. L’attività di indagine ha potuto contare sull’impiego di tecnologie avanzate come gps, videocamere ed intercettazioni ma anche di pedinamenti e controlli.