Svolta nella indagini sull’omicidio di Silvano Nestola, l’ex maresciallo dei Carabinieri di 46 anni, ucciso a fucilate la sera del 3 maggio scorso nelle campagne di Copertino, in provincia di Lecce.
Due persone sono state formalmente iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Lecce nell’ambito dell’inchiesta relativa al delitto: si tratta di Michele Aportone, di 70 anni, e della moglie Rossella Manieri di 62, i genitori della donna che aveva avuto una relazione con il Carabiniere dopo che questi si era separato dalla moglie.
Ai due è stato notificato l’avviso per l’autopsia che è stata fissata per venerdì 14 maggio all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce e sarà eseguita dal medico legale Roberto Vaglio. L’ipotesi accusatoria nei loro confronti è di omicidio premeditato in concorso.
Altri due avvisi sono stati recapitati al fratello e alla sorella della vittima, in qualità di persone offese.
I genitori della donna, originaria di San Donaci nel Brindisino, alla quale l’ex maresciallo si era legato sentimentalmente erano stati ascoltati già nelle ore immediatamente successive all’agguato.
Nestola venne raggiunto da tre colpi di fucile mentre usciva dall’abitazione di sua sorella, in contrada Tarantini, dove aveva cenato in compagnia del figlio di 11 anni.
Le indagini, condotte dai militari del Comando provinciale di Lecce, assieme ai colleghi del Ros, e coordinate dalla pm Paola Guglielmi, si sono concentrate fin da subito sulla pista passionale.
Separato da circa due anni dalla ex moglie, il 46enne avrebbe intrapreso una nuova relazione poi rivelatasi “pericolosa”, secondo l’ipotesi degli investigatori, e che potrebbe aver determinato la sua condanna a morte.