Sarà domani giovedì 5 agosto la giornata in cui si siederanno attorno ad un tavolo tecnico tutte le parti in causa per cercare una soluzione definitiva all’ormai annosa vicenda delle aule della sede andriese dell’IPSIA “Archimede” attualmente all’interno di una struttura in fitto per la Provincia BAT in via Barletta. La decisione dell’ente provinciale è quella di trasferire a Trani, all’interno dell’ormai ex sede della LUM, i circa 230 alunni dell’istituto professionale. La lunga querelle tra la Provincia BAT e la Gesatti Immobiliare srl, proprietaria dell’immobile di via Barletta, prosegue anche nelle aule dei tribunali visto che ci sono già un paio di procedimenti aperti davanti al Tribunale di Trani. L’ente provinciale deve corrispondere mensilmente un canone di 83mila euro come da contratto del 2009 stipulato dall’allora Provincia di Bari. Al momento c’è un decreto ingiuntivo della ditta Gesatti per circa 2 milioni di euro di oneri ed accessori a cui si è opposta la Provincia BAT mentre si quantificano danni alla struttura per circa 4 milioni di euro mai riparati dall’amministrazione provinciale. Al momento però non c’è nessuno sfratto o intimazione al rilascio specificano in una nota di questo pomeriggio dalla Gesatti Immobiliare: «Siamo rimasti sorpresi nel sentire che il tentativo di trasferimento avrebbe come causa principale l’indisponibilità dell’immobile attualmente sede della scuola», ha spiegato Gianni Attimonelli Amministratore Unico della Gesatti Immobiliare. «Il contratto regolare in corso ha scadenza il 2023 e la struttura fisica – spiega Attimonelli – non ha attualmente problemi di agibilità né di capienza per aule, laboratori ed altro. Pertanto non si è concretizzata nessuna “emergenza” e nessun bisogno di ricorrere a procedure che, anche in deroga a regole pubbliche, potrebbero privare la città di un importante presidio formativo e culturale».
La Provincia BAT ha espletato già tre diversi avvisi pubblici per cercare altri spazi dove collocare l’IPSIA nella città di Andria ma in tutti i casi nessuna offerta, spiegano dall’ente, ha avuto concretezza. Il Comune di Andria non ha al momento spazi tali di proprietà da dedicare a questo scopo ed i successivi sopralluoghi presso gli istituti “Falcone” e “Dante Alighieri” non hanno dato esito positivo. Così è nata l’idea di poter trasferire le aule a Trani dove ormai l’Università LUM non opererà più. Una eventualità che, tuttavia, Gianni Attimonelli, specifica da cittadino andriese, chiede alle istituzioni di scongiurare: «E’ una specializzazione scolastica nata in connessione con l’industria dell’abbigliamento e della moda della città e creerebbe non pochi problemi ad alunni e personale scolastico. Non siamo mai stati convocati per affrontare la questione – ha concluso Attimonelli – ma restiamo a disposizione delle istituzioni per cercare soluzioni condivise».
Il rischio, tuttavia, è che al momento i contratti di fitto potrebbero comunque sovrapporsi. Nel frattempo domani ci sarà il tavolo tecnico in cui si discuterà della fattibilità del trasferimento dell’istituto a Trani. Sullo sfondo ci sono gli studenti che al momento, a poco più di un mese dall’inizio delle lezioni, vivono nell’incertezza di dove saranno nel prossimo anno scolastico.