Il permesso di costruire è stato rilasciato regolarmente dal Comune lo scorso 19 marzo. Da ieri mattina sono in corso i lavori di abbattimento e riedificazione del fabbricato reso inagibile e in dissesto statico presente in via de Leon, angolo via Roma, nel centro di Barletta. Non ha mancato di destare sensazione, accompagnata da qualche polemica, l’opera di demolizione avviata nella stessa area in cui il 3 ottobre del 2011 persero la vita cinque giovani donne nel crollo di una palazzina. La speranza di molti cittadini era che quel luogo del dolore, simbolo di una ferita non ancora rimarginata, venisse preservato in segno di rispetto da qualsiasi tipo di attività edilizia. Si tratta, in realtà, di un immobile che versava in condizioni di grave degrado di cui da tempo si chiedeva una ristrutturazione o l’abbattimento. Si è scelta la seconda strada perché un’opera di riqualificazione sarebbe risultata più complessa e pericolosa per gli operai incaricati dei lavori. Il sindaco in una nota ci ha tenuto a precisare che si tratta di un’iniziativa privata e che la ricostruzione dell’edificio avverrà senza alcun aumento volumetrico. I lavori affidati alla ditta Mastropasqua sono stati avviati su impulso dei proprietari del fabbricato per un importo di circa un milione e mezzo di euro. Per la loro conclusione serviranno non meno di 16 mesi. Inevitabili i disagi per i residenti e la circolazione stradale: la carreggiata di via Roma è stata ristretta mentre via Muro Spirito Santo è al momento tagliata in due dalla presenza del cantiere. Al termine dei lavori sarà ripristinato lo spazio vuoto dove 13 anni fa si abbatterono le macerie della palazzina crollata sotto le quali morirono quattro operaie di un opificio e la figlia 14enne del titolare. Non è volontà dell’amministrazione realizzarvi nulla in segno di ricordo, così come concordato all’epoca – ha spiegato il sindaco Cannito – con i familiari delle vittime.
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