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Barletta, il lento declino del Parco dell’Umanità tra incuria e atti vandalici: “Servono controlli, la sera non c’è pace”

Doveva essere il fiore all’occhiello di una periferia sempre più densamente popolata e bisognosa di spazi di svago e socializzazione per i suoi residenti. Invece non è mai decollato il Parco dell’Umanità, grande polmone verde della zona 167 inaugurato nel 2016 con aspettative che purtroppo non sono state rispettate. In otto anni il suo aspetto ha subito un lento e progressivo degrado, sino a diventare un problema più che un’opportunità per gli abitanti del quartiere. Che ogni sera, dopo le 11, devono sopportare atti vandalici e schiamazzi molesti da parte di gruppi di ragazzini che scorazzano per il parco con bici elettriche e motorini. Il cartello che campeggia inutilmente all’ingresso specifica che l’utilizzo di normali bici è consentito solo ai bambini con meno di 12 anni e agli adulti con più di 65 anni mentre i mezzi elettrici sono totalmente vietati. Il comitato di quartiere 167 si è fatto portavoce delle lamentele dei residenti denunciando come negli ultimi mesi siano sempre più frequenti episodi di danneggiamento, accumuli di rifiuti e comportamenti antisociali. La richiesta è di maggiori controlli, anche attraverso l’installazione di telecamere di videosorveglianza, che possano garantire la serenità degli abitanti del quartiere. L’incuria e il degrado del parco si devono anche ad una mancanza di interesse nel preservarlo e valorizzarlo. Delle piazze tematiche inaugurate otto anni fa è rimasto ben poco, scomparsi specchi acquei e fontanelle. Come mostrano le immagini, così era nel 2016, così è adesso. Basta una passeggiata per rendersi conto di come tutto sia cambiato anche per colpa dell’inciviltà di chi vive il parco: le sedute danneggiate, i rifiuti abbandonati, le distese di cicche di sigarette, i muri insudiciati, le deiezioni canine, le bici che sfrecciano tra bimbi ed anziani. Nell’area riservata all’unico gioco destinato ai più piccoli, è necessario prestare attenzione al terreno sconnesso. Infine, alle spalle del parco un’altra incompiuta: l’enorme terreno ricettacolo di rifiuti che aspetta da anni di essere trasformato in un parcheggio. I residenti attendono pazientemente.  

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