Nella solenne processione del Venerdì Santo a Bitonto ha sfilato anche il Trofeo del Legno Santo, che custodisce due schegge lignee “estratte dalla Santa Croce in Gerusalemme”, donate nel 1711 all’Arciconfraternita dall’arcivescovo di Siponto e Manfredonia, Mons. Giovanni de Lerma e che quest’anno assume una forma nuova ed essenziale. Il progetto, che accoglie la Stauroteca e che nasce nel 2019 quando alcuni confratelli hanno concepito l’idea di costruire una nuova macchina utilizzando il legno dei barchini dei migranti approdati a Lampedusa, quest’anno si intitola “una croce nella croce”: la Stauroteca è innestata in una croce più grande, realizzata da Vitantonio Vacca come progettista e da Michele Migliore come artigiano esecutore. Vista frontalmente, la croce richiama la forma del “tau”; di lato, invece, si scorge il profilo di una barca, richiamo al simbolo della Chiesa e a quello delle imbarcazioni dei migranti. Un’altra novità del corteo del Venerdì Santo di Bitonto è la partecipazione delle consorelle alla processione. Una svolta storica e un’apertura che non rappresenta una rottura con la tradizione, ma un ritorno alle origini. I documenti più antichi, infatti, che descrivono le processioni del Venerdì Santo – come quello del 1680 di Bartolomeo Maiullari, accademico degli Infiammati – parlano esplicitamente della presenza femminile. La loro partecipazione, dunque, – spiega il priore- era storicamente prevista.