Le prossime ore potrebbero essere decisive per il futuro della Fidelis Andria che deve trovare una nuova proprietà dopo il disimpegno del patron Giuseppe Di Benedetto annunciato dalla sindaca Giovanna Bruno il 24 marzo e formalizzato il 7 aprile con le dimissioni del presidente e dell’amministratore unico Michele Montuori.
Il 9 aprile invece Di Benedetto ha proposto, come d’obbligo, la possibilità al socio di minoranza di esercitare il diritto di prelazione sulla cessione delle quote. Pietro Lamorte, ex amministratore della Fidelis e titolare del 35% delle quote della società che controlla la Fidelis srl, ha tempo fino a domani 24 aprile per aggiudicarsi le quote della Fidelis al prezzo simbolico di un euro.
L’idea che Lamorte possa esercitare il ruolo di traghettatore propostogli dalla sindaca Bruno non è balzana ma le condizioni per le quali qualcuno con un po’ di sale in zucca possa decidere di svolgere questa funzione transitoria non devono essere sottovalutate: deve essere già pronta la nuova linea di comando. Non di secondo piano un altro elemento: l’intesa raggiunta ieri nella ennesima riunione tenuta a palazzo di città, prevede che la cessione delle quote avvenga con il contestuale versamento da parte di Di Benedetto di una somma che dovrebbe rappresentare almeno la metà dell’impegno complessivo assunto dal presidente uscente a far fronte ai principali costi indifferibili per chiudere la stagione.
Nonostante i tanti presenti, il notaio coinvolto informalmente per preparare le carte per la cessione, non avrebbe raccolto impegni formali: non proprio una buona notizia anche se bisogna notare che la presunta cordata di imprenditori che vorrebbe rilevare la Fidelis si è ulteriormente allargata a un volto noto del calcio biancazzurro: quel Luca Vallarella che ha già amministrato l’Andria BAT e che sarebbe stato individuato come possibile nuovo amministratore unico sin da subito. Un impegno che, se mantenuto, insieme alle promesse di Di Benedetto e unitamente al palesarsi della presunta cordata, potrebbe agevolare una soluzione positiva alla vicenda biancazzurra.