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Foggia, zanzare in “trappola” per l’analisi del virus Chikungunya: due i casi finora registrati in Puglia. Allo Zooprofilattico gli accertamenti, ecco i sintomi che mettono in allarme

Sono finora due i casi di Chikungunya, l’infezione da virus trasmessa dalla zanzara tigre Aedes. Entrambi i casi sono stati importati dall’estero. Tuttavia sono sufficienti per far scattare un piano verifiche per i controlli del caso e per impedire la rapida diffusione. A Foggia, presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, vengono eseguite le analisi specifiche finalizzate alla ricerca e all’identificazione dell’agente patogeno virale, dopo che il servizio veterinario di sanità animale ha installato delle trappole contenenti zanzare catturate nei pressi delle abitazioni delle persone contagiate dal virus. Proprio le analisi del laboratorio foggiano consentiranno di fornire l’eventuale conferma sulla presenza del virus nelle zanzare in circolazione. Nessun allarme, tuttavia, tengono a specificare gli addetti ai lavori. Come detto, i casi di infezione al momento riguardano in Puglia due sole persone, col virus che è stato importato dall’estero. I sintomi dell’infezione sono quelli classici di febbre e forti dolori muscolari, oltre a mal di testa e in alcuni casi rash cutaneo. Il periodo di incubazione arriva fino ad un massimo di 12 giorni. Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente ma in qualche occasione il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni, spiegano dall’Istituto Superiore di Sanità. Il tasso mortale è fortunatamente basso.

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