Le concessioni demaniali per i balneari saranno valide fino al dicembre del 2023. Dopo quella data dovranno esser poste a gara per esser aggiudicate. E’ il fulmine a ciel sereno dopo le due sentenze di ieri del Consiglio di Stato e che colpisce un settore trainante e con oltre 30mila concessionari di lidi balneari, chioschi e così via in tutta Italia.
I magistrati di Palazzo Spada hanno sancito un elemento che rischia di travolgere anche altri settori. «Grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza imposte dal diritto UE». Una proroga tecnica di soli due anni prima della messa a bando nonostante le attuali concessioni fossero già state prorogate sino al 2033 dall’ormai ex Governo Conte. A rischio oltre ai posti di lavoro c’è senza dubbio il completo stop agli investimenti in un settore strategico per l’Italia come quello turistico balneare. I mancati investimenti significano meno competitività a livello globale e soprattutto meno lavoro per un indotto particolarmente florido.
Adesso si attendono senza dubbio le motivazioni come ci spiega l’Avv. Antonio Capacchione Presidente Nazionale del Sindacato Italiano Balneari. Ma la richiesta è quella di correre subito ai ripari.
Una mazzata sulle prospettive future che i concessionari e gli imprenditori del settore sia estremamente nociva per tutti ed in particolare per la Puglia.