Cronaca

Andriese condannato per assalto a portavalori e tentato omicidio, confisca da un milione e mezzo di euro

Una villa di lusso, tre appezzamenti di terreno, una autovettura ed un motociclo: valore complessivo un milione e mezzo confiscati ad un 51enne andriese, Antonio Agresti, già detenuto in carcere a Foggia. Questa mattina ai carabinieri di Andria hanno dato seguito al decreto di confisca divenuto definitivo a fine agosto scorso dopo la sentenza della corte di cassazione pronunciatasi a seguito dell’appello del 51enne andriese.

Il sequestro preventivo era già stato applicato a dicembre del 2017 dopo le indagini patrimoniali sull’uomo a seguito di una condanna definitiva a vent’anni di reclusione per i reati di rapina aggravata, ricettazione, detenzione e porto di armi da guerra e tentato omicidio. La pena per l’assalto a due furgoni portavalori in Lombardia ad aprile del 2013. Altra condanna in via definitiva, questa volta a sette anni di reclusione, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alle rapine con sequestro di persona commesse nei confronti di autotrasportatori (tra i mesi di settembre e novembre 2012), alla detenzione illecita di armi e munizioni.

I militari andriesi hanno accertato, con il coordinamento della DDA della Procura di Bari, che l’uomo, bracciante agricolo, abbia nel tempo mantenuto un tenore di vita notevolmente superiore alle proprie reali possibilità economico-finanziarie e capacità reddituali. Agresti, infatti, dichiarava redditi risultati al limite della soglia di sopravvivenza, facendo così ritenere che fossero il  frutto di attività illecite.

Il nucleo familiare avrebbe accumulato un patrimonio considerato dagli inquirenti e dai giudici assolutamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

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