Si registrano nuovi significativi sviluppi in merito al tragico scontro stradale avvenuto la sera del 4 aprile scorso sulla provinciale 33 che collega Bisceglie ad Andria, in cui hanno perso la vita la 63enne Rosa Mastrototaro e sua figlia Margherita Di Liddo, di 32 anni, al settimo mese di gravidanza. Secondo quanto emerso dalle indagini effettuate dalla Procura della Repubblica di Trani, il 67enne di Andria alla guida della Mazda grigia che ha impattato la Lancia Y rossa su cui viaggiavano le due donne biscegliesi decedute circolava, infatti, con patente scaduta dal 2016 e senza adottare la necessaria prudenza al volante.
Difeso dagli avvocati Giangregorio e Luciano De Pascalis, l’uomo – che ha precedenti per truffa e reati contro il patrimonio ed era già sottoposto a regime di sorveglianza speciale – è indagato per omicidio stradale, lesioni ed interruzione colposa di gravidanza.
Al momento, secondo i rilievi della Polizia Locale di Trani, territorio nel quale è avvenuto il sinistro, l’ipotesi più accreditata è che la Mazda – che procedeva verso Andria – abbia invaso la corsia opposta urtando violentemente l’automobile con a bordo le due vittime. Nell’impatto fatale è rimasto gravemente ferito anche il 65enne Natale Di Liddo, marito e padre delle due donne, che ha riportato la frattura del bacino e del femore nonché la rottura di alcune costole ed è attualmente ricoverato in una struttura riabilitativa biscegliese. La famiglia Di Liddo è rappresentata dal penalista Domenico Di Terlizzi. L’inchiesta procederà ora con l’acquisizione dei riscontri delle autopsie sui corpi di Rosa e di Margherita, che forniranno con ogni probabilità ulteriori elementi utili alle indagini per accertare l’esatta dinamica dell’incidente, stabilendone le responsabilità.