87 arrestati, di cui 56 finiti in carcere e 31 ai domiciliari. Un totale di 112 indagati facenti parte di tre sodalizi criminali di cui uno di stampo mafioso. Maxi operazione antimafia dei carabinieri nel Salento. Impegnati oltre 470 militari per mettere fine al traffico di droga messo in piedi tra gruppi criminali e con base operativa a Lecce. Lo spaccio di stupefacenti che si conferma il “core business” della mafia leccese, si legge in una nota dei carabinieri, con gruppi criminali salentini capaci di collaborare tra loro. Gli indagati rispondono di narcotraffico, estorsioni per debiti di droga, autoriciclaggio, violazione della legge sulle armi, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Alcuni arrestati sono stati raggiunti nel Nord Italia perché nel frattempo si erano allontanati dal Salento.
L’indagine, condotta dal 2020 al 2024, coinvolge personalità di elevato spessore criminale, fra cui spicca il detenuto Antonio Marco Penza, operativo a Lecce e già condannato per mafia, nonché i suoi due principali referenti territoriali come Andrea Leo, anche lui già condannato per mafia, operante a Vèrnole, Melendugno e paesi limitrofi, e Francesco Urso, attivo sul territorio di Andrano. Il gip Francesca Mariano, su richiesta della Dda di Lecce, ha contestato a 18 indagati l’associazione mafiosa.
Contestato anche il tentato omicidio avvenuto a Lecce nel 2014 ai danni dell’allora 46enne Massimo Caroppo. I carabinieri ritengono di essere riusciti ad identificare i presunti autori dell’agguato maturato per un regolamento di conti per fatti di droga. A carico di alcuni indagati sono scattati dei sequestri di beni per circa un milione e settecentomila euro: avrebbero accumulato con il narcotraffico ingenti quantità di denaro tra beni immobili (terreni e fabbricati), autovetture e rapporti finanziari.