Chi sarà il prossimo a salutare la Fidelis Andria? La domanda viene quasi spontanea leggendo la sequela di addii che si sono susseguiti in casa biancazzurra da fine marzo ad oggi. In principio fu Oliver Kragl, passato al Trapani dopo il gol nella trasferta di Ischia. A seguire è toccato a Rosario Maddaloni e Lamine Jallow. Poi ecco l’annuncio più temuto dalla tifoseria: l’addio di Mateus Castro Da Silva, centravanti brasiliano da 10 reti stagionali tra campionato e Coppa. Nel caso dell’ex Gravina bisogna leggere oltre i messaggi ufficiali: la Fidelis parla di “motivi strettamente familiari” che l’hanno costretto a rientrare in Brasile, con tanto di “esplicita richiesta di risolvere il rapporto” e lo ringrazia per “disponibilità e comprensione dimostrate in sede di risoluzione contrattuale”, leggasi rinunce. Il giocatore sui social è stato subissato di messaggi di saluto e ha ricambiato la gratitudine per “un pubblico affettuoso e caloroso, il dodicesimo uomo in campo. Tutto ha un inizio, uno svolgimento e una fine. E qui finisce il mio viaggio con il gruppo Fidelis Andria. E che Dio vi benedica per la prossima stagione” chiosa poi Da Silva. Al di là delle validissime ragioni per la risoluzione e dei saluti di rito, sullo sfondo resta la consapevolezza di aver perso pedine chiave (19 gol in due per Kragl e Da Silva) e di aver ammainato la bandiera alla voce “obiettivi sul campo”, complice uno spogliatoio che sta assumendo le sembianze di uno Squid Game in salsa calcistica, dove l’addio è dietro l’angolo. Dalla conferenza di Giuseppe Di Benedetto, in cui Kragl e Da Silva erano proprio due dei cinque giocatori chiamati in causa dall’ormai ex presidente per trasmettere la serenità dello spogliatoio, e dal successivo incontro a Palazzo di Città on il sindaco Giovanna Bruno, non ci sono state evoluzioni di rilievo. Anzi, la richiesta di altri giorni e di rinviare alla prossima settimana eventuali soluzioni suona come un altro campanello d’allarme. Alle porte c’è il Gravina, avversario atteso domenica al Degli Ulivi. Che squadra scenderà in campo? Interrogativo lecito, ma in questo momento concentrarsi sul rettangolo verde per la Fidelis e i suoi interpreti appare un esercizio davvero proibitivo.
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