Villa per il…Villa. Non è un gioco di parole ma l’esito del post Antonio Calabro alla Nuovarredo Arena. Villa, di professione allenatore e di nome Alberto, è infatti il nuovo proprietario della panchina della Virtus Francavilla, che per i suoi tifosi è appunto “il Villa”. Classe 1979, non è certo un volto sconosciuto per i tifosi biancocelesti: da calciatore Villa è stato infatti un attaccante fondamentale con i suoi gol alla scalata della Virtus dall’Eccellenza alla Lega Pro nel biennio 2014/2016. Figlio d’arte – suo padre Renato è un ex difensore idolo per la tifoseria del Bologna – da allenatore ha iniziato sulla panchina del Gallipoli, con gli ultimi cinque anni che lo hanno visto come vice sulle panchine di Carpi, Viterbese e Catanzaro al fianco proprio di Calabro e protagonista nell’ultima stagione nel gruppo A con la Pergolettese, 11esima in classifica ed eliminata dal Padova nel primo turno della fase a gironi dei playoff.
Di Calabro Villa ha anche lo stesso marchio di fabbrica sul campo. Il punto di riferimento a livello tattico è il 3-5-2, modulo che la Virtus utilizza da quando milita in Serie C, al di là di chi ha guidato la squadra. La sua idea di calcio prevede un intenso impiego delle corsie laterali e grande cura dedicata agli schemi per i calci piazzati. I prossimi passi riguarderanno la definizione dell’organico, con la società del presidente Antonio Magrì che ha espresso la volontà di trattenere i pezzi pregiati come Maiorino e Patierno, corteggiati da diversi club. Detto degli addii di Murilo, che ha risolto il contratto consensualmente il contratto, e Tchetchoua (in scadenza), i punti di ripartenza saranno Macca, Di Marco e Risolo a centrocampo e Caporale in difesa. Al di là dei nomi, a pesare saranno idee e atteggiamento: quelle che Villa è chiamato a trasmettere al…Villa.