Moreno Longo ha probabilmente ragione quando dice che dal Bari di oggi ci si aspetta troppo, soprattutto se si pensa al budget a disposizione e al recente passato. La piazza di Bari ha certamente ragione quando spiega a chiare lettere di non poter pensare all’ottavo posto in Serie B come un vanto per una squadra che nella storia ha giocato 30 campionati di A. La dialettica sulle potenzialità del gruppo biancorosso e sulla discontinuità dello stesso vanno oltre l’1-2 di venerdì al San Nicola con il Modena, risultato che ha rimesso in discussione il pass per i playoff, obiettivo fissarti dalla società. Quello del 25 aprile ha le sembianze di un match point sprecato. Eppure al fischio finale l’allenatore ha tenuto a evidenziare come la delusione derivi soprattutto dal fatto che si continua a sopravvalutare la squadra. A prescindere da chi sia il responsabile di questa errata valutazione, è opportuno ricordare che in società dopo la campagna acquisti di gennaio ci si aspettava un salto di qualità. Così il meglio che Bari offre oggi restano i tifosi. Azzerare le chiacchiere e rimboccarsi le maniche resta l’unico modo per portarli almeno agli spareggi promozione.
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