Non usa giri di parole Antonio Gentile nella vigilia più delicata della stagione. Chiamato al capezzale di un Foggia che a Picerno, negli ultimi 90 minuti di campionato, non si gioca soltanto la permanenza ma il futuro. Sentimenti particolari animano la vigilia del poco più che trentenne allenatore catapultato per l’ennesima volta in prima squadra. Compito non semplice, a maggior ragione per chi come lui, da foggiano verace, sente sulla pelle i colori rossoneri.
Tatticamente ci metterà del suo. D’altronde sei sconfitte di fila obbligano a rivisitare più di qualcosa. Nella vigilia il messaggio arriva chiaro anche ai calciatori.
Gentile è conscio di quanto si giochi il Foggia domani sera ma prova a scacciare il peso delle responsabilità.